lunedì 7 maggio 2012

vacanze romane


Ok, Bop decameron, Nero fiddled o come cacchio si chiama è una lieve minchiatella. Però. Però gode di un ricco cast di buoni attori e attrici, italiani e americani. La storia del cantante sotto la doccia ha punte di genialità e non manca qualche buona battuta qua e là. E poi c’è l’episodio di Benigni, che ci fa capire quanto Woody Allen, prima di mettere mano al copione, ci abbia un po’ studiato. Insomma, tolta qualche cartolina, tolto il giochino “guarda chi c’è” a ogni piè sospinto, tolto l’inutile e cattivo doppiaggio (a parte Gullotta, perfetto erede di Lionello), tolta la deriva vanzinesca dello sceicco bianco del pur bravo Albanese, si ha l’impressione che le critiche eccessivamente ingenerose siano figlie del solito provincialismo, quello che porta a schifomerdare tutto quello che arriva da casa o che ha per protagonisti attori nostrani. Quello stesso provincialismo che poi porta a dare scandalosi titoli “italiani” come To Rome with love.


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