mercoledì 23 ottobre 2013

in fila per cinque/5


Per dirla con i Neri per Caso, quando c’è sentimento non c’è mai pentimento: al quinto appuntamento di questa rubrica (in fondo trovate i link alle puntate precedenti), la mia cinquina di oggi parla tanto, tanto d’ammmore. Ancora grazie a Frank Manila per l’ideona.

1989 - Harry, ti presento Sally
Anche stavolta mi cito, ne scrissi un annetto fa. Ricordo che il film mi entrò in circolo lentamente. Uscii convinto che fosse finita lì, ridacchiando per qualche battuta, ma la notte stessa mi rinvennero come dolcissima peperonata certi dialoghi, certe situazioni, la geometrica perfezione dell’impianto, quella levità mai sciatta o banale, la gnocchezza e la faccia da tolla di Meg Ryan. Come se non bastasse, il film di Rob Reiner (sceneggiatura della povera Nora Ephron) ha contribuito notevolmente alla mia educazione sentimentale insieme a Io e Annie e Pensavo fosse amore invece era un calesse.


1990 - Ho affittato un killer
Mi ero innamorato di Aki Kaurismäki l’anno prima con Leningrad cowboys go America, ma se lì si ghigna, qui viene fuori l’anima più malinconica, seppure divertente e divertita, del regista finlandese. La storia di Jean-Pierre Léaud (scelta paracula da e per cinephile, d’accordo, ma quanto è bravo?!?), sfigatissimo disoccupato causa Thatcher che non riesce a suicidarsi e ingaggia un killer malato terminale per farsi ammazzare, è una sorta di versione spassosa e surreale de Le tribolazioni di un cinese in Cina di Jules Verne. Prefinale bellissimo, cameo e canzone di chiusura di Joe Strummer.


1991 - Paura d’amare
Titolo banalotto di Frankie and Johnny, sottovalutato film di Garry Marshall che, fresco del successo di Pretty woman, non riuscirà mai più a bissarlo. Eppure Michelle Pfeiffer e Al Pacino proletari, lei cameriera lui cuoco ex galeotto, sono assolutamente credibili. Lei bella come il sole anche struccata e coi capelli pisciati, lui paraculo come sempre. Lei con il freno a mano tirato, lui totalmente perso. Scopano, litigano, si innamorano, fanno pace, non necessariamente in quest’ordine. E io ricordo di essermi fatto un po’ di pianti, non perché il film sia lacrimoso, ma perché sono un po’ piciu.



1992 - Heimat 2 - Cronaca di una giovinezza
Nel mio periodo da cineclub, un’amica mi portò a vedere la prima parte di questo film-fiume composto da 13 capitoli e diretto dall’allora sconosciuto Edgar Reitz. Pensavo sarei schiantato dopo dieci minuti, e invece divenne l’appuntamento fisso del martedì. Noi lì in sala, sempre più o meno le stesse persone, partecipavamo di quello che accadeva sullo schermo più o meno come in Nuovo cinema Paradiso e, delle vicissitudini di Hermann, Clarissa, Ansgar, Helga, nella Monaco a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, finimmo per parlare come dal parrucchiere si ciancia di Beautiful.

1993 - L’età dell’innocenza
Dal bellissimo romanzo di Edith Wharton (che però ho letto una dozzina d’anni dopo), ambientato nella irriconoscibile New York di fine Ottocento, Martin Scorsese trae non il suo film migliore, ma di sicuro la sua opera più insolita. Ancora Michelle Pfeiffer, sempre bellissima e triste, ma stavolta nei panni aristocratici di una contessa in fuga dal marito violento da cui vuole divorziare. Scandalo per tutti, ovviamente, anche perché la donna nel frattempo si innamora di Daniel Day-Lewis, promesso sposo della scialba cugina di lei (Winona Ryder). Un solo Oscar, per i costumi realizzati da Gabriella Pescucci.

E per i più distratti:

1969-1973

8 commenti:

  1. Forse la tua cinquina che prefisco finora.
    Grande Ho affittato un killer, L'età dell'innocenza e Heimat 2 Capolavori, gli altri supercult.

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    1. è stata forse la più sofferta, c'era talmente tanta tanta scelta! alla fine, come sempre, ha vinto il cuore. e anche un po' i ricordi

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  2. eh beh! qui si vola alto , altissimo!!!

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  3. Questa cinquina obbliga il mio status di cinefilo "nazionalpopolare" a venire
    allo scoperto. Del lotto ho visto solo Harry ti presento Sally.
    Recupererò, Spero.

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    1. beh, ma guarda che a parte Heimat sono tutte scelte abbastanza nazionalpopolari, recupera! comincia da Kaurismäki, è tanto divertente

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  4. L'età dell'innocenza è un film che per me significa tantissimo visto che ho convissuto con lui per un anno, facendoci la tesi sopra. Uno dei più belli, particolari e sottovalutati di Scorsese!!

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