martedì 12 maggio 2015

il 730 è il mio fantasma del natale passato


Forse non era la serata giusta. Voglio dire, vedo la foto di una persona a cui sono stato legato tanti anni fa, che oggi è tale e quale a tanti anni fa, forse persino meglio, in un bianco e nero che quasi mi commuove, ché vorrei farle io, ’ste foto. E poi sono lì che, mentre spignatto, suona alla porta un cosetto magro magro un poco mammulino (come che vuol dire mammulino? ma se non conoscete le lingue ditelo!) e che, se avesse il testone, somiglierebbe a me alla sua età (ma mi somiglia già, ché alla sua età anch'io ero un viavai solitario in un balcone), con la mamma dietro che si scusa, ma lui ci teneva tanto a dare i confetti a tutto il palazzo per la sua comunione. E io penso: no, questa cosa qui io non l’avrei proprio fatta alla sua età. E poi zietta. Che mi fa morire, in senso proprio e figurato, che non ricorda il nome del pesce che cucinerà ma si sbatte finché non me lo dice e penso «la adoro» ma subito dopo mi fa incazzare per qualcos’altro. Azz, Margherita Buy e la macchina contro il muro, Margherita Buy e «sono solo tre passi» e penso a mia madre, senza corsivo, che mica si parla di film, stasera. Ah, già, il setteetrenta. A caccia di ricevute mi imbatto in gatto e gatta. Ecco, la frittata è fatta, anche se sto cucinando spezzatino.

8 commenti:

  1. no, ma appunto.
    che io ieri pensavo "ma quell'uomo là, che vive ne bdcdp, starà bene? che è un po' che non lo sento, non scrive, non telefona...'".
    e niente.
    stai bene, sì?

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    1. abbastansa, come diciamo noi piemontesi. bentornate, intanto! quando ci vediamo?

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  2. Spignattare certe sere è un gran bel casino

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    1. signora mia, spignattare certe sere è quasi curativo :)

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